Nel mondo della comunicazione digitale, l’evoluzione tecnologica ha portato ad un cambiamento significativo nella forma e nello stile delle interazioni. Uno degli elementi che ha contribuito a questa trasformazione è l’uso sempre più diffuso delle emoji. Ciò che inizialmente sembrava essere una tendenza limitata alla comunicazione informale tra amici e familiari, si è esteso nel contesto della comunicazione aziendale.
Le emoji sono piccole rappresentazioni visive di emozioni, oggetti e concetti, hanno trovato spazio anche nella comunicazione B2B (business-to-business).
Come nascono le emoji?
Le emoji hanno una storia affascinante che risale agli anni ’90 in Giappone.
Sono state create da Shigetaka Kurita, un grafico e designer giapponese che lavorava per l’azienda di telecomunicazioni NTT DoCoMo. Kurita fu incaricato di sviluppare delle immagini che potessero essere utilizzate per esprimere emozioni e concetti in modo rapido e semplice tramite i cellulari.
Nel 1999, Kurita creò un set di 176 piccole immagini Questo set di immagini fu chiamato “emoji”, una parola giapponese che significa “immagine” (e) e “carattere” (moji). Con il passare degli anni, l’uso delle emoji si diffuse rapidamente. Nel 2010, le emoji furono aggiunte allo standard Unicode, un sistema di codifica che consente di rappresentare i caratteri di scrittura di tutte le lingue del mondo. Questo significava che le emoji potevano essere visualizzate e utilizzate su diverse piattaforme e dispositivi. Nel 2015, le emoji sono state riconosciute ufficialmente come parte del linguaggio digitale dalla Oxford Dictionaries, che ha selezionato l’emoji “😂” (pianto di gioia) come la “parola” dell’anno.
Le emoji continuano a evolversi costantemente per riflettere la diversità culturale e la rappresentazione di una vasta gamma di persone e situazioni. Le aziende e gli esperti di marketing hanno anche “abbracciato” le emoji come strumento di coinvolgimento e comunicazione con i loro clienti, creando campagne pubblicitarie e promozionali.
Le emoji come strumento di espressione:
Le emoji sono diventate un modo semplice ed efficace per esprimere emozioni e sentimenti nel testo.Nella comunicazione B2B, dove la mancanza di espressione facciale e linguaggio del corpo può limitare l’interpretazione corretta di un messaggio, le emoji possono aiutare a colmare questa lacuna.
Come utilizzare questi simboli e perché:
Nel contesto B2B, l’uso delle emoji può anche aiutare a creare un senso di coinvolgimento e connessione emotiva tra le parti coinvolte. Le emoji possono essere utilizzate per mostrare apprezzamento, supporto o entusiasmo verso i colleghi o i clienti. Ad esempio in una conversazione scritta tra colleghi l’invio di una emoji di applausi o di pollice in su può sottolineare l’approvazione di un’idea o un successo raggiunto. Questo tipo di coinvolgimento emotivo può contribuire a rafforzare le relazioni professionali e promuovere una cultura aziendale positiva.
Le emoji come strumento di personalizzazione (fare Branding):
Nel contesto B2B, l’uso delle emoji può anche essere un modo per aggiungere un tocco di personalizzazione alla comunicazione. Le emoji possono riflettere la cultura e il tono dell’azienda, creando un’identità unica e riconoscibile. Ad esempio, un’azienda che opera nel settore creativo potrebbe utilizzare emoji più colorate e vivaci, mentre un’azienda più formale potrebbe preferire emoji più sobrie e professionali.
L’uso coerente delle emoji può contribuire a creare un’immagine distintiva e coerente per un’azienda.Sebbene l’emoji possa sembrare un elemento informale, il suo impatto nella comunicazione aziendale è indiscutibile. Le emoji possono migliorare l’espressività, il coinvolgimento, la semplicità e la personalizzazione delle interazioni B2B. Tuttavia, è fondamentale utilizzarle con cautela e considerazione per evitare malintesi o interpretazioni errate. L’equilibrio tra formalità e informalità è un fattore chiave nella corretta adozione delle emoji nel contesto B2B.