Formare contatti professionali in Fiera, partecipare ad eventi e interviste, assistere a presentazioni di nuovi prodotti da poco lanciati sul mercato… e poi togliersi il visore 3D. Questa potrebbe diventare una realtà per le Fiere di Settore nel caso in cui il famoso “Metaverso” di Zuckerberg dovesse davvero prendere piede.
Ma facciamo un passo indietro.
- COS’è IL METAVERSO?
Il Metaverso è a tutti gli effetti un mondo virtuale a cui accedere tramite pc, telefono o, per rendere l’esperienza ancora più immersiva, visore 3D, da esplorare per mezzo di avatar. Un po’ come se ci trovassimo all’interno di un videogioco, con la differenza che esso è popolato da persone e attività commerciali che di fittizio non hanno proprio nulla. Nel Metaverso è possibile visitare negozi, fare acquisti, studiare, lavorare, partecipare ad eventi insieme a milioni di altre persone.
Tutto appare molto futuristico – non a caso il termine Metaverso fu coniato nel 1992 dalla letteratura fantascientifica – eppure è già realtà anche per il settore fieristico! Un esempio? Fino al 30 giugno è visitabile Gecoexpo, la Fiera virtuale dedicata alla sostenibilità che ospita decine di espositori, eventi e sponsor.
- IL METAVERSO E LE APPLICAZIONI PER IL MONDO INDUSTRIALE E B2B
Il mondo B2B, e industriale in particolare, non è immune a questa evoluzione repentina. Possiamo già portare ad esempio il caso di una fabbrica coreana dove i visitatori, utilizzando gli occhiali VR, possono assistere al processo di produzione di viti in plastica e azionare macchine. Per non parlare di quanto le potenzialità della simulazione tramite la Virtual Reality possano giovare all’industria se applicate alle prestazioni di macchinari o alla formazione dei dipendenti.
Dovremo abituarci a questo netto cambio di paradigma? Il Metaverso è ancora al principio del proprio sviluppo e non è detto che raggiunga mai un livello di crescita esponenziale. Tuttavia, questo primo esperimento ci offre uno spaccato su un possibile futuro che non possiamo ignorare.
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