Oggi, 12 marzo, si celebra la giornata mondiale della lotta contro la Cyber censura, la cui istituzione risale al 12 marzo 2008, quando il giornalista Robert Ménard fonda l’organizzazione “Repoter senza frontiere”, con lo scopo di evitare che venga eliminato il diritto di esprimere la propria opinione, contrapponendosi alla cyber censura.
Ma cosa si intende con “cyber censura”?
La censura on line è il controllo esercitato da parte di alcuni governi sulla rete internet, per bloccare le comunicazioni e lo scambio di informazioni.
Per noi occidentali navigare in rete, avere libero accesso alle informazioni, ai contenuti, alle comunicazioni è scontato, ma l’amara verità è che non è così per buona parte degli altri paesi del mondo, soprattutto quelli medio-orientali.
A che livello avviene la censura?
Gli Stati possono decidere di filtrare le notizie quotidianamente, o durante periodi specifici, come per esempio le elezioni.
I principali motivi del filtraggio sono relativi a questioni politiche e di potere, norme morali e sociali, questioni di sicurezza.
Il livello delle censure cambia da paese a paese: se in alcuni è assente, in altri può limitare totalmente l’accesso alle notizie.
Quali sono gli stati in cui la cyber censura è più diffusa?
Tra i paesi maggiormente repressivi figurando sicuramente quelli orientali, come la Corea del Nord, la Cina, il Vietnam, dove se la giocano motivazioni politiche, religiose o semplicemente il timore che il popolo, vedendo culture e stili di vita di paesi diversi dal proprio, possano reclamare libertà negate.
A seguire i paesi menzionati si trova la Russia, dove, da oltre un anno, è bloccato l’accesso ad alcuni siti web e social network .
Anche Paesi come il Regno Unito e gli USA registrano livelli di cyber censura discutibili, sebbene con indici decisamente più bassi.
Il significato della giornata è quello di sostenere una rete unica, gratuita e accessibile a tutti, così che chiunque abbia l’opportunità di sapere cosa accade davvero nel mondo, senza limitazioni.
