I semiconduttori sono sempre più importanti per la crescita economica e questo ha portato molti governi a fornire sussidi al settore in momenti di mercato delicati. L’obiettivo è quello di contribuire a soddisfare la domanda, riducendo al contempo la dipendenza da paesi terzi e sostenendo la resilienza della produzione nazionale.
Solo a febbraio 2022 la Commissione europea ha proposto una legge europea sui semiconduttori che si prefigge di conferire all’UE un ruolo maggiore nella filiera globale, nonostante la produzione europea di chip sia solo del 10%. L’ importanza dei semiconduttori per la produzione economica può essere paragonata a quella dell’energia e, proprio come l’energia, sono ormai un input essenziale nella produzione di quasi tutte le attività economiche. Quindi, una carenza di chip può causare una grave interruzione del lavoro, come abbiamo sperimentato durante la pandemia.
La multinazionale statunitense Intel Corporation ha annunciato che incrementerà i suoi distaccamenti europei e, tra questi, ne aprirà anche uno in Veneto. L’investimento è di 4,5 miliardi di euro e prevede di creare circa 5.000 posti di lavoro entro il 2027.
Lo stabilimento aprirà in provincia di Vicenza, nei pressi della strategica autostrada e ferrovia del Brennero, in quanto zona ben collegata alla Germania e in particolare a Magdeburgo, dove Intel aprirà altri due stabilimenti.
La fabbrica italiana dovrebbe essere un avanzato impianto di confezionamento e assemblaggio di semiconduttori, che utilizza nuove tecnologie. Non ci sono ancora date certe sull’inizio dei lavori, ma le linee tracciate da Intel prevedono che lo stabilimento potrà essere operativo entro il 2027. Ovviamente la presenza di una fabbrica così importante impatterà positivamente anche il tasso di occupazione della zona: 1.500 saranno gli operai in fabbrica, a cui si aggiungeranno circa 3.500 posti di lavoro generati da partner e fornitori.
L’operazione non è ancora ufficiale, poiché il piano prevede una sovvenzione del governo del 40% della spesa totale che deve essere necessariamente approvata dalla nuova premier. In ogni caso l’Italia ha preparato un eventuale piano di riserva avviando anche trattative preliminari con altre aziende del settore per aumentare la produzione di chip nel nostro Paese.
Il problema della carenza di semiconduttori affligge l’industria Italiana da diverso tempo, rendendo difficoltosa la produzione e la consegna di impianti e macchinari. Le aspettative del mondo industriale sono quindi alle stelle ma occorrerà attendere.
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