Abbiamo già parlato, negli scorsi aggiornamenti legati agli acronimi più famosi del mondo del mondo dell’industria, di software pensati per progettare e creare modelli in 3D come CAD e CAM. Ai fini però di una prototipazione rapida, i metodi più indicati sono quelli di AM o Additive Manufacturing, ovvero un metodo di fabbricazione di oggetti tridimensionali a partire da modelli 3D computerizzati. In italiano, possiamo anche tradurlo con “produzione additiva”, “processo additivo” o ”tecniche additive”.
Il motivo è semplice: le tecniche additive sono il diretto opposto delle tecniche sottrattive, le quali prevedono che da un blocco di materiale venga ‘scavato’ il prodotto desiderato seguendo il modello 3D. Al contrario, l’additive manufacturing sfrutta la deposizione del materiale seguendone le geometrie al fine di creare l’oggetto (o il componente) previsto dal modello. Questo comporta una maggiore sostenibilità del processo, in quanto, differentemente dalle tecniche sottrattive, l’AM non produce materiali di scarto. Questo comporta inoltre tempistiche ridotte e soprattutto la possibilità di ricreare forme altamente personalizzabili senza particolari limiti dovuti al materiale.
Interessato a nuovi approfondimenti sul marketing B2B o al mondo dell’Industria? Seguici anche su Facebook, Instagram e Linkedin!
